Legge Salva-Suicidi, una possibilità per ripartire da zero

Con un emendamento al decreto Ristori, è stata prevista la possibilità di depositare pratiche familiari evitando inutili e dispendiose duplicazioni e il legislatore ha introdotto l’esdebitazione ovvero la liberazione dai debiti residui, anche per l’incapiente. Due importanti novità che saranno in grado di aiutare i debitori che non sono più in grado di restituire il denaro preso in prestito.

È possibile beneficiare della legge se il debitore non si è sovraindebitato per sua colpa, se non è sottoposto ad altra procedura concorsuale e non ha già beneficiato della legge nei precedenti 5 anni. 

L’interessato presenta istanza all‘Organismo di composizione della crisi (Occ) per definire una proposta di accordo finalizzata a ripagare parte del debito in funzione delle risorse di reddito e patrimoniali disponibili. L’intesa, che deve comunque ottenere il via libera della maggioranza dei creditori, viene poi depositata in tribunale per l’omologa con cui scatta l’effettivo rimborso dilazionato del debito decurtato.

Oggi i componenti di una stessa famiglia (parenti entro il quarto grado ed affini entro il secondo) possono presentare un’unica richiesta di procedura di sovraindebitamento quando sono conviventi oppure quando il debito ha un’origine comune. In questo modo, si abbatte il costo della procedura, incluso il compenso dovuto all’Occ che sarà ripartito fra i membri della famiglia proporzionalmente ai debiti di ognuno. Inoltre, la nuova disciplina offre al debitore incapiente la possibilità di ripartire da zero una volta nella vita.

La procedura viene attivata su richiesta del diretto interessato all’Occ in base dell’analisi della situazione del debitore.

E’ un’opportunità importante in una situazione estremamente delicata con gli italiani sempre più indebitati e la maggioranza delle famiglie che dichiara di avere difficoltà ad arrivare a fine mese.

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